Quali sono le tendenze che guideranno la food experience nel prossimo futuro? Con la pandemia globale è necessario più che mai stare al passo con ciò che i clienti cercano.
Crescita costante degli ordini on-line e delivery: secondo una ricerca condotta da Statista sull’on-line food delivery, si stima che i ricavi di questo mercato raggiungeranno i 32 miliardi di dollari entro il 2024 e il principale target di utilizzo è 25-34 anni(32%), seguito dal 35-44 anni (24%).
Entrano in scena i guerrieri del benessere: sebbene gli alimenti funzionali siano stati di gran moda nel settore del benessere, recentemente sono diventati una tendenza dominante nel settore della ristorazione. Si parla così di ristoceutica e di alimenti che fanno stare bene corpo e mente. La ristoceutica ha un ruolo determinante per chi, affetto da alcune patologie, vuole mangiar fuori tenendo sotto controllo il proprio organismo. La varietà di piatti composti da pharma alimenti, come l’orzo beta, il grano antico e tanti altri, e le diverse caratteristiche degli stessi, permettono ai soggetti a rischio di poter scegliere un cibo buono e sano. Un concetto che può essere traslato anche al bar.
Effetto Wow: i clienti vogliono sempre più vivere delle esperienze totalizzanti ed immersive, andando oltre alla qualità del cibo. Atmosfera ed ambiente diventano dunque essenziali per far provare una experience unica e fortemente distintiva, che coinvolga tutti i sensi.
Le 3R (riduci, ri-usa, ricicla): lotta allo spreco, trasparenza e tracciabilità sono sempre più un must. i consumatori cercano informazioni e vogliono chiarezza sui prezzi, sull’impatto ambientale e scelte eco-sostenibili, sull’etica adottata.
Food cross-over: il cibo si pone sempre di più al centro di offerte dirompenti nel campo della moda e della bellezza creando delle ibridazioni davvero originali. Da una parte laboratori di ricerca e sviluppo dedicati alla bellezza creano per i loro cosmetici trame simili agli alimenti, come granite e composte di frutta, sottolineando l’uso di ingredienti “super” (melograno, matcha, miele e cocco). Dall’altra prodotti che siamo abituati ad associare alle creme per il viso, come il collagene, arrivano sulle tavole dei ristoranti. Un esempio è il Floret di Firenze, un ristorante con il beauty chef, in cui insalate, panini, centrifugati e persino i cocktail sono studiati per bilanciare gusto e salute.
Smart Consumption: la tecnologia diventa sempre più un’alleata nella produzione, nella preparazione e nel consumo degli alimenti e dell’esperienza gastronomica fuoricasa. Ecco allora che le app aiutano a semplificare parti dell’esperienza al ristorante oppure lo sviluppo tecnologico diventa una leva per la creazione di nuovi ingredienti.
(Re)mix food: sempre maggiore ibridazione di cucine in una fusion alquanto originale, in cui la condivisione culturale, sociale e gastronomica segue la strada del gusto. Un esempio è la seacuterie, che prevede la charcuterie ma a base di pesce.
Ristofamily: a livello globale, molteplici report confermano che i consumatori sono alla ricerca di un’offerta ristorativa che sappia rispondere alle esigenze familiari. Vedremo quindi una crescita delle proposte specializzate, con servizi di animazione, laboratori, tate per la cena, aree gioco. Qualche esempio? Pizza e Tata a Roma, Mom’s The Family Bar a Milano, Osteria di Pinocchio di Perugia.
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